La Sand Play Therapy, ovvero La terapia del Gioco della Sabbia, è un metodo originale di psicoterapia analitica, non verbale, centrata sulla relazione e mediata dalla sabbiera e dagli oggetti, che ha come riferimento la Psicoloia Analitica di Jung.
L’originalità e la peculiarità di questo metodo sta nel fatto che attraverso il contatto senso-percettivo con la materia sabbia vengono evocate immagini da recessi arcaici della psiche dove la parola non trova accesso.
Il metodo consiste in una stanza con una cassetta di sabbia dal fondo azzurro, di dimensioni corrispondenti al campo visivo di chi deve giocare e scaffali con oggetti in miniatura che rappresentano personaggi, militari, case, alberi, animali, oggetti simbolici di vario genere e materiale non strutturato, utilizzabili all’interno della sabbiera.
I quadri di sabbia che si vengono a formare assumono sia un valore espressivo* comunicabile che impressivo di sollecitazione interiore.
La successione dei quadri di sabbia segue un filo rosso, tracciato da istanze che mirano all’individuazione, percepibile attraverso un lavoro di elaborazione analogo a quello dell’interpretazione dei sogni, in quanto sulla sabbia vengono rappresentati dei sogni tridimensionali.